Cosa ci fa un astronauta sulle Dolomiti?
Space Days
Camminando nello stupendo Parco naturale di Fanes-Senes-Braies, a oltre 2.000 metri nel territorio di San Vigilio di Marebbe – un luogo intriso di miti e leggende ladine – quest’estate potreste incappare in una figura piuttosto bizzarra: un astronauta.
L’opera straniante è dell’artista Fabiano De Martin Topranin, bellunese, classe 1984.
Queste, insieme ad altre sette, sono le opere scelte quest’anno per la terza edizione del concorso d’arte internazionale «SMACH, constellation of art, culture and history», una suggestiva mostra a cielo aperto nei comuni di Marebbe e San Martino in Badia (Alto Adige).
Nessun paesaggio preesiste all’uomo: uomo e ambiente sono profondamente interconnessi. Il paesaggio non vive dunque di sé stesso, ma delle pratiche che l’uomo vi attiva, abitandolo e costruendolo ogni giorno.
Smach, Costellazione di arte, cultura e storia nelle Dolomiti, è un progetto che porta l’arte contemporanea in seno al paesaggio, coltivandolo, vivificandolo.
L’edizione 2017 di Smach ha visto la partecipazione di 140 artisti. Sulla natura e sulle crode, sull’interpretazione di usi e tradizioni locali, sulla percezione e fruizione stessa del paesaggio-patrimonio da parte dei suoi abitanti e visitatori. Tra i nove artisti di Smach 2017, c’è Fabiano De Martin Topranin.
La sua opera, intitolata “Space Days”, è una scultura lignea a dimensione reale, che rappresenta un cosmonauta, fermo al centro di un vasto spazio. Un elmo specchiante riflette il paesaggio circostante, ed i cieli. Lo spazio in cui l’esploratore siderale è immerso, non è però il cielo. Questo cercatore, giunto da altrove, si staglia nettamente, unica presenza ritta, isolato, nel cuore dell’altopiano di Fanes, tra le rocce, le erbe, le valli e i monti.
La sua inaspettata presenza ci sorprende, facendoci pensare a concetti quali alienità, vastità, silenzio, distanza, presenza, contatto, volontà, esplorazione, ricerca.
L’opera, come tutte le altre realizzate attraverso Smach, è alla mercè degli elementi, e delle persone. L’astronauta campeggia nel cuore di Fanes, chiunque passi lo incontra, lo vede, riflette, è riflesso.
Come l’astronauta stesso riflette il paesaggio.